EMERGENZA VIRUS H1N1:
IL VACCINO PER TUTTE LE
PROFESSIONI SOCIALI E SANITARIE.
LETTERA APERTA ALLE CENTRALI COOPERATIVE
LEGA, CONFCOOPERATIVE E AGCI
Gentili dirigenti delle Centrali cooperative
Legacoop, Confcooperative e AGCI,
negli anni scorsi è stato facile constatare come
la campagna di profilassi vaccinale contro i virus dell'influenza risultasse
differenziata da regione a regione in quanto a coordinamento, organizzazione dei
presidi sanitari e, soprattutto, informazioni da diffondere alla cittadinanza.
Come operatori sociali che lavorano in grandi
comunità residenziali non siamo mai stati messi al corrente dalla nostra
organizzazione cooperativa dell'utilità o meno della vaccinazione e
dell'eventuale disponibilità gratuita presso i presidi sanitari zonali.
L’arrivo, previsto
alla fine dell’estate, del nuovo e insidioso virus dell’influenza
A, che già sta mettendo in crisi intere popolazioni dell’emisfero
australe con un migliaio di morti “ufficiali”, induce a rivolgervi
un pressante invito ad adempiere con puntualità e diligenza alle
vostre prerogative di associazioni mutualistiche di
rappresentanza.
Centinaia di migliaia di soci lavoratori di
cooperative sociali e di collaboratori esterni lavorano in servizi di comunità
come asili nido, case famiglia, case di riposo, centri diurni, strutture
residenziali riabilitative e psichiatriche, centri di aggregazione giovanile. Ci
auguriamo che, differentemente dagli anni scorsi, a tutti gli operatori sociali
ivi impiegati arrivi un'informazione puntuale sulla possibilità di usufruire
della campagna di vaccinazione prioritaria prevista per la fine dell'anno in
corso.
Si tratta di fronteggiare un virus del quale non si conosce ancora la capacità effettiva
di colpire in maniera importante grandi settori della popolazione.
La profilassi non può permettersi, in questo
caso, errori e sottovalutazioni ed è per questo che, con questa lettera aperta,
Vi chiedo di coinvolgere tutte le vostre cooperative associate perché siano,
come le Asl e i Comuni e in coordinamento con essi, un punto di riferimento territoriale di tutela per i
soci lavoratori, collaboratori e le loro famiglie essendo essi tra le fasce di cittadini
considerati più a rischio.
La mancata vaccinazione prioritaria di un
operatore sociale che lavora nelle comunità residenziali e semiresidenziali
potrebbe vanificare gli sforzi del ministero della Sanità e aggravare ancora di
più la situazione di emergenza che ci attende nel prossimo inverno.
Domenico Ciardulli