"LE IENE" ALL'UNIVERSITA' DI ROMA TRE
(L'IMBROGLIO DEI CORSI DI LAUREA PARTE II)
Un blitz riuscito quello delle "Iene" di Italia1 presso la facoltà di Scienze della Formazione di Roma Tre. Alle ore 18.00 di mercoledì 25 gennaio 2012, i due giovani cronisti delle Iene si sono presentati muniti di telecamera e microfono a via Milazzo, sono saliti al secondo piano e sono penetrati all'improvviso nell'ufficio del Presidente del Corso di Laurea in Educatore Professionale di Comunità dell'ateneo romano, prof. Paolo Impara. Il prof. Impara, colto di sorpresa, ha improvvisato risposte confuse e contraddittorie alla seguente domanda ripetuta numerose volte dalle 2 Iene: "Perchè da oltre 10 anni nella Guida dello studente della Università di Roma Tre c'è scritto, alla voce "sbocchi occupazionali", che i laureati del corso "Educatori Professionali di Comunità" potranno lavorare nelle Asl e nei centri ospedalieri quando invece gli stessi laureati si sono visti respingere nei concorsi pubblici dalle ASL a causa del titolo di laurea non riconosciuto in ambito sanitario?".
Le risposte del Presidente del Corso di Laurea sono state ossessive e scomposte nel negare l'evidenza. Ripeteva il prof. Impara che il titolo di laurea rilasciato da Roma Tre è valido anche in ambito sanitario, che la classe di laurea ha il profilo riconosciuto dal Miur e che le Asl che non ammettono ai concorsi gli educatori professionali di Roma Tre compirebbero un abuso da impugnare davanti al Tar. Sosteneva Impara un dato, a nostro avviso altamente improbabile, e cioè che alcuni Tribunali amministrativi regionali, ad esempio del Veneto, avrebbero dato torto alle Asl per non aver ammesso gli educatori aventi lo stesso titolo rilasciato da Roma Tre.
Per 30 minuti di seguito a nulla è valso ricordare al Presidente Impara che la normativa del 98 (DM 520/98) richiede requisiti abilitanti alla professione di educatore professionale in ambito sanitario che l'Università di Roma Tre non possiede e non offre agli studenti pur millantando da molti anni, sulla guida dello studente e sull'ordinamento didattico, sbocchi occupazionali inesistenti. Il Presidente è sembrato cascare dalle nuvole quando gli è stato detto che pochi giorni prima un docente del suo corso ha tenuto un seminario presso l'aula 3 di Piazza della Repubblica facendo tardiva chiarezza sul punto in questione: "Gli educatori professionali che si laureano a Roma Tre non possono lavorare in ambito sanitario e non possono partecipare ai concorsi di Asl e Ospedali". Una vera e propria pubblicità ingannevole decennale da parte dell'Università di Roma Tre. Alla fine, stremato dalla pressione delle Iene, il Presidente del corso di laurea si è impegnato davanti alle telecamere, a coinvolgere il magnifico Rettore nella tutela giuridica e legale degli studenti e dei laureati di Roma Tre.
Ovviamente un impegno che prendiamo con le pinze, anche se riteniamo che alle migliaia di laureandi e laureati che hanno speso anni di vita a studiare e superare esami di psicologia, pedagogia, medicina, a svolgere centinaia di ore tirocinio, anche nelle Asl, andrebbe data una risposta istituzionale dai due ministeri della Sanità e dell'Istruzione. Il titolo di Educatore Professionale non può essere diviso in tanti rivoli, sociale, sanitario, penitenziario ecc ma deve essere unico, al pari di quello dell'Assistente sociale e dello Psicologo. La formazione dell'Educatore non può essere monopolio delle facoltà di Medicina perchè è stata un'abnorme forzatura, un'anomalia vera e propria rispetto agli altri paesi europei. Per questi motivi dovrebbe essere l'Università di Roma Tre, il suo Rettore Guido Fabiani e il Presidente del Corso di Laurea a farsi carico di questo problema chiedendo un tavolo di lavoro interministeriale che riveda la norma e possa sanare il pregresso, anche istituendo, se necessario, un esame integrativo teorico-pratico finale. Dieci anni di lesione del diritto di migliaia di iscritti meriterebbero una risposta dal Governo e dall'Università in termini di tutela delle persone. Ciò può realizzarsi attraverso la validazione socio-sanitaria dei titoli di laurea acquisiti, esattamente come sancito e descritto dallo stesso ordinamento didattico di Roma Tre.
Solo un intervento istituzionale a più livelli potrebbe restituire diritti e dignità agli educatori professionali di scienze della Formazione e dell'Educazione in tutto il paese, potrebbe riparare il grave danno provocato da un'amministrazione pubblica ed evitare così un'azione risarcitoria collettiva che metterebbe in ginocchio le casse del terzo Ateneo romano.
Domenico Ciardulli
L'IMBROGLIO DEI CORSI DI LAUREA PARTE I
Articolo ripreso da Reset Italia