05/07/2007 - 14.19
Stamattina l'assessorato alle Politiche della sicurezza del Comune č stato
occupato da una trentina di attivisti della sinistra, autonominati "gli
antifascisti e le antifasciste di Roma". All'entrata era esposto lo striscione
"No alla politica dell'equidistanza, no al razzismo, no al fascismo". L'azione č
legata ad una serie di iniziative organizzate in preparazione della
manifestazione per sabato 7 luglio contro l'aggressione avvenuta il 28 giugno a
discapito degli spettatori del concerto della Banda Bassotti. Gli attivisti
hanno avuto, dopo aver disoccupato l'assessorato, un incontro con Jean Leonard
Touadi, il quale ha dichiarato che:"Manifestare pacificamente č un diritto
democratico contro l'aggressione inequivocabilmente fascista che c'č stata a
Villa Ada. Č un segnale contro i rigurgiti fascisti che sempre piú prendono
piede in questa cittā. La mia adesione politica alla manifestazione č piena e
convinta - ha aggiunto l'assessore - allo scopo di indicare ai giovani di Roma
che la convivenza civile passa attraverso la non violenza".
"Gli antifascisti e le antifasciste di Roma" chiedevano, tra le altre cose,
"conto a questo assessorato della concessione di spazi neofascisti come la sede
di Foro 753 e quella dell'associazione Fratelli Mattei". A questo riguardo,
Touadi ha promesso che verrā aperto "un tavolo di discussione sull'assegnazione
della sede di Foro 753" e verrā realizzato "un monitoraggio sulle sedi assegnate
ai gruppi di destra".
Piena condanna dell'occupazione arriva da Mauro De Bosi, presidente della
commissione Sicurezza urbana del Comune di Roma che ha spiegato che "queste
persone, oltre ad esser censurate per il loro atteggiamento, dovranno rispondere
della loro nefasta azione nelle sedi opportune". "In virtú di tale fatto, -
continua De Bosi - auspico che il buon senso fra le parti politiche abbia il
sopravvento, al fine di riprendere un dialogo costruttivo a favore
esclusivamente della sicurezza".
Arriva anche il commento di Luca Malcotti, consigliere comunale di Alleanza
nazionale:"Adesso basta. Il tentativo di attribuire l'aggressione di Villa Ada
al Foro 753 o all'associazione "Fratelli Mattei", č una vergognosa
strumentalizzazione priva di fondamento portata avanti da menti ottenebrate
dall'antifascismo militante". "Il problema politico č molto semplice: o si č
contro tutta la violenza politica senza distinzioni di colore oppure si č
antifascisti militanti e dunque a favore di quella violenza teorizzata e messa
in pratica, nelle strade della nostra cittā, dagli antifascisti. Sarebbe utile
capire chi sta da una parte e chi dall'altra", conclude Malcotti.
Secondo Adriana Spera, capogruppo di Rifondazione comunista in Campidoglio,
"Roma č ancora una volta laboratorio delle destre, dove troppi e diversi
imprenditori della politica sperimentano alleanze, convivenze e coperture con
vecchi e nuovi squadrismi" "Non possiamo abituarci, non possiamo limitarci a
resistere. Abbiamo il dovere - sottolinea la Spera- e la volontā di alzare la
testa, di rispondere fermamente con le parole e le azioni politiche di cui siamo
capaci; a partire dalla necessitā di riappropriarci delle strade e delle piazze
della nostra cittā".
Il deputato di Rifondazione comunista Massimiliano Smeriglio ha presentato
invece un'interrogazione al ministro dell'Interno Giuliano Amato sugli "elementi
che ha a disposizione il Governo in merito all'aggressione" e su quali sono "le
motivazioni del grave ritardo nell'intervento delle Forze dell'ordine". Secondo
Smeriglio "l'episodio del 28 giugno che poteva risolversi drammaticamente non č
che l'ultimo di una serie di eventi caratterizzati da una preoccupante
escalation della violenza fascista che sarebbe da irresponsabili sottovalutare
non considerandola come una strategia globale messa in atto nel nostro Paese da
gruppi neofascisti".
E se nell'aria della mattinata girava la voce che il questore non avesse
autorizzato il corteo da piazza Sant'Emerenziana a piazza Vescovio, nel primo
pomeriggio č arrivata la conferma. "Il questore ci ha detto un no definitivo
sulla richiesta di arrivare in corteo a piazza Vescovio. Mercoledí scorso il
questore ci ha detto che mai avrebbe concesso l'arrivo in piazza data
l'eventualitā di un presidio di almeno un centinaio di militanti di Forza nuova
sulla piazza, proponendoci un sit in a piazza Sant'Emerenziana o un corteo in
qualsiasi luogo della cittā". Sono queste le parole di Simone Sallusti, della
segreteria della federazione romana di Rifondazione comunista, che spiega di
essere "uno dei componenti della delegazione che si č recata in questura per
chiedere l'autorizzazione del percorso della manifestazione di sabato 7 luglio"
e che promette:"Noi il corteo lo vogliamo fare lo stesso lí".
L'ufficio stampa della questura di Roma intanto smentisce Sallusti, spiegando
che "il questore non ha mai incontrato nessuna delegazione mercoledí scorso".
Bianca Penna