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ROMA: L'IMBROGLIO DEI CORSI DI LAUREA IN "EDUCATORE PROFESSIONALE"

UN RICORSO COLLETTIVO AL TAR DEL LAZIO ?

Un gruppo di educatori professionali laureati presso l'Università di Roma Tre ha consultato nei giorni scorsi un noto studio legale per esaminare la fattibilità di un ricorso collettivo presso il TAR del Lazio teso ad impugnare il decreto ministeriale n. 520/98. Tale decreto, all'art. 3 così recita: "Le Università provvedono alla formazione (dell'Educatore Professionale ndr) attraverso la facoltà di medicina e chirurgia in collegamento con le facoltà di psicologia, sociologia e scienza dell'educazione". 

Da circa 10 anni l'Università di Roma Tre si sta rendendo responsabile di un "raggiro", di una sorta di pubblicità ingannevole a danno di migliaia di studenti e laureati presso la Facoltà di Scienze della Formazione. Si tratta del corso di laurea triennale in "Educatore Professionale di Comunità" (EPC), un corso  con circa 600 ore di tirocinio e una quarantina di esami da superare i cui ambiti disciplinari spaziano nel "sociale" e "sanitario". 

Dove sta l'imbroglio? L'Università degli Studi Roma Tre, nel reclamizzare il corso di Laurea in questione sulla Guida dello Studente e sul sito web ufficiale così  scrive a proposito degli sbocchi occupazionali:

"l'Educatore di Comunità opera come:
- educatore di comunità nell'area sociosanitaria, presso centri ospedalieri, ASL, strutture di ricovero, case di riposo, servizi predisposti da comuni e circoscrizioni, con l'impegno di migliorare la qualità della vita di disabili, traumatizzati, individui con malattie mentali;"

E' però accaduto che tutti quegli educatori professionali dell'Università di Roma Tre che in questi anni hanno partecipato ai concorsi indetti dalle Aziende Sanitarie di tutta Italia si sono visti recapitare a casa una raccomandata che li escludeva dal concorso con la motivazione che il titolo di studio rilasciato dall'Università di Roma Tre non abiliterebbe a lavorare in ambito sanitario.

E' anche accaduto che educatori professionali laureati presso l'Università di Roma Tre, assunti a tempo determinato presso associazioni e/o cooperative convenzionate con le Asl, sono stati indotti dal timore di perdere il lavoro, a ricominciare tutto daccapo, a reiscriversi all'Università di Tor Vergata, fare un test di ingresso, pagare altre tasse esose, svolgere altre 800 ore di tirocinio, sborsare 25 euro di tasse per ogni credito acquisito, e superare altre decine di esami specialistici di "medicina". Anni di studio e di tirocinio precedenti, risorse economiche, tempo di vita, buttati al vento. Un vulnus giuridico enorme che colpisce tuttora centinaia di giovani studenti inconsapevoli di comprare libri, pagare tasse e studiare per acquisire un profilo professionale "monco".

Qualora nel prossimo mese di gennaio il ricorso legale collettivo dovesse essere intrapreso, Il Tribunale Amministrativo del Lazio dovrà accertare la legittimità del Decreto Ministeriale 520/98 e la conseguente disparità di trattamento e di opportunità lavorative tra laureati ( di classe 18 e di classe 2SNT ) che hanno conseguito identica qualifica di "Educatore Professionale".

In subordine, il Tribunale dovrà accertare gli eventuali gravi danni morali e materiali a carico di migliaia studenti "ingannati" dalle false prospettive occupazionali illustrate nelle pubblicazioni dell'Università di Roma Tre. Un meccanismo di pubblicità ingannevole quasi simile si è verificato a Catania dove, al primo grado di Giudizio, l'Università è stata condannata a risarcire 15mila euro per ogni laureato, come comprova questo video di "Striscia la Notizia"

I laureati e i laureandi dell'Università di Roma Tre, come già in passato hanno fatto i loro colleghi campani attraverso un appello ai ministri predecessori, chiedono ai Ministri competenti del Governo Monti e alle Università italiane che il profilo dell'Educatore Professionale sia unificato, che il relativo titolo di studio, conseguito nelle Facoltà diverse da Medicina, sia riconosciuto in ambito sociale e sanitario e che sia sanata per sempre la grande e irrazionale storpiatura normativa: L'Educatore non può essere un "paramedico" costretto a studiare "anestesiologia", "radiologia" ecc. ma è una figura professionale che, per definizione, ha competenze socio-sanitarie integrate, come gli assistenti sociali e psicologi, i quali lavorano nel Sociale e  nella Sanità senza aver avuto l'obbligo di formarsi presso le Facoltà di Medicina.

Tutti coloro che dal 2002 ad oggi si sono laureati presso l'Università di Roma Tre e volessero aderire al ricorso legale collettivo possono inviare una mail al seguente indirizzo indicando una modalità di contatto diretto per cercare di allargare la rete: educatoriperprofilounico@email.it . Per informarsi ulteriormente esiste su facebook un gruppo tematico. Ovviamente, l'iniziativa prenderà corpo se il numero dei partecipanti sarà consistente. Un buon numero di ricorrenti renderà irrisoria la spesa individuale per ciascuno a fronte di un obiettivo importantissimo quale è il futuro degli Educatori Professionali.

Ci si augura che le associazioni di categoria "Anep", "Apei", "Siped", "Udu" ecc, vogliano sostenere concretamente questa iniziativa. Allo stesso modo è importante il ruolo che, sul merito, vorranno svolgere tutti i rappresentanti degli studenti eletti all'interno dei Consigli di Facoltà dell'Università di Roma Tre: questa è una battaglia di diritto che vuole restituire piena dignità professionale a tutte quelle persone che si sono già laureate o che stanno per laurearsi all'Università di Roma Tre.

Domenico Ciardulli

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