MICHELE L'ANARCHICO E IL SUO AMICO ANDREA
articolo scritto da Aurelio Fabiani, padre di Michele, il 3 gennaio 2008
Oggi 1° gennaio 2008, per non dimenticare Michele e Andrea al 70° giorno di prigione. Non sono versi, non è prosa, sono sassi. Sassi scagliati contro il muro che separa i corpi e le anime dalla libertà, contro il muro del tempo che separa il ricordo dalle emozioni, contro il muro delle menzogne che cancella la verità con la propaganda, contro il muro di leggi inique che circondano i palazzi del potere e che a difesa di carriere e ricchezze trasformano le scritte sui muri, le idee e la rabbia dei giovani, in terrorismo internazionale. Solo questo oggi posso darvi, insieme all’impegno che la nostra lotta non avrà mai tregua ne fine.
(nella foto Michele Fabiani e, a sinistra, Paolo Dorigo)
Michele è un ragazzino ma è già uomo d’altri tempi, scrive il suo giornale, il Rivoluzionario, Filosofo precoce, Razionale e Assurdo, t’ hanno messo in croce.
Una croce di cemento, quattro strette mura, 10 metri quadri di moderna tortura. Andrea tuo compagno di sventura l’ hanno messo nella stessa strettura. La buia notte del 23 ottobre è stata illuminata dai fari del potere.
Sono scesi in più di cento, hanno volato sopra i tetti, buttando giù dal letto, bambini e vecchietti.
Nelle case sono entrati, armati e incappucciati, portando via 5 ragazzi disarmati.
Spoleto allibita non crede a quel che vede ha paura dell’esercito che nella città è sbarcato, teme ognuno d’essere arrestato. Ma la città che di se conosce ogni cosa intimamente ha giudicato lo spettacolo indecente. Come in ogni grande avvenimento c’è rabbia e sgomento, e un clima di paura e di indignazione attraversa la popolazione Abbassano la voce al supermercato, non alzano il telefono può esser controllato.
Gli articoli sono pronti già dal giorno prima, mancano le immagini dei ragazzi ammanettati, per questo i giornalisti sono stati convocati, il prodotto non si vende bene se in prima pagina non c’è il giovane in catene. Ragazzi terroristi spara Il Messaggero, lo spara a più riprese, vuol far sembrare sia vero. E la Nazione conosce ancor prima degli avvocati, l’ordinanza d’arresto con tutti gli allegati. La notizia è forte, anche se è un gran cazzata:‘Organizzava una rapina questa banda armata.’
Ganzer è sorridente, la Lorenzetti non è da meno, si congratulano a vicenda, hanno fatto il pieno. Dopo le tempeste di Perugia e di Milano la governante e il militare si danno la mano, dopo tante nuvole uno sprazzo di sereno. Da quel 23 ottobre sono passati mesi in totale isolamento, Quanto dovrà durare ancora questo tormento, per il magistrato dipende dall’atteggiamento.
“Nessuna confessione restino in prigione, nessun pentimento stiano in isolamento.” Accuse senza fondamento non danno confessione, i ragazzi non danno collaborazione, ma per giustificare questa avventura occorre almeno un’abiura, da Michele non avran mai quello, restano chiuse le porte del cancello.
Michele i tuoi vent’anni son duri come sassi, li possono spezzare ma si debbon rassegnare, i sassi non si possono piegare. Andrea è come te, vent’anni e uomo vero. Hai guardato in faccia gli occhi del potere, con il coraggio antico di chi ha fede. Fede nelle idee di libertà e uguaglianza, di chi dall’alto guarda la proterva ignoranza, dell’arrivista che ad occhi bassi avanza. Ostaggi di un teorema di questi nostri tempi che utilizza leggi degli anni venti e così Michele e Andrea sono stati condannati a essere terroristi prima di esser processati. Delle accuse non c’è prova, non esiste l’associazione, è stata inventata per tenervi in prigione.
Il Generale molto esperto che sa di tutto questo, ha già dichiarato li abbiam fermati prima degli attentati.
Vogliono l’abiura, vogliono la confessione solo per questo vi tengono in prigione.
AURELIO FABIANI COMUNISTA, PADRE DI MICHELE L’ANARCHICO
FONTE http://www.mercantedivenezia.org/index.php?option=com_content&task=view&id=1659&Itemid=1