"A VIA TAVERNA C'E' SCAPPATO IL MORTO"
Comunicato del Comitato di quartiere di via Taverna via Allievo e via Mannucci
Raccontare una vicenda dalla fine non risulta quasi mai una buona scelta, in questo caso però, servirà a capire quanto le superficialità burocratiche e le scelte negligenti verso le reali esigenze dei cittadini, creino un diffuso malcontento nella popolazione locale ed un degrado ambientale che incide direttamente e pesantemente sulla qualità della vita dei residenti di un determinato quartiere e purtroppo questa volta, come si suol dire , “….c’è scappato il morto!!!” .
Ecco l’accaduto. Un signore non piu’ giovanissimo ma in stato di salute fisica buona, con uno spirito e tempra ancora energici, usciva di casa che si trova in via Domenico Berti, una via del quartiere in questione; questo accadeva il 10 agosto intorno alle ore 13.00, da quel momento in poi di lui non si sono avute più notizie e la famiglia dopo le denunce di rito, ha iniziato le ricerche, purtroppo vane, rivolgendosi anche ad una nota trasmissione televisiva.Il corpo , se così si può chiamare, visto che era poco più di uno scheletro con diverse parti anatomiche mancanti , è stato ritrovato solo il 21 settembre nel canneto del “giardino “di via Giuseppe Taverna, a poche decine di metri da una scuola elementare .
Desta stupore e meraviglia il fatto che detto ritrovamento non è avvenuto in uno dei tanti boschi di cui la città è piena ma in un vero e proprio “giardino” per il quale da moltissimo tempo si devono svolgere lavori di riqualificazione .
Gli abitanti delle vie Giuseppe Allievo, Giuseppe Taverna e Teresa de Gubernatis Mannucci, dal 2005 investiti da lavori di edificazione intensiva che hanno interessato una vasta area delimitata dalle vie suddette, vivono in un area esposta a forte degrado, malsana e pericolosa per la vita dei soggetti più deboli e non solo e tutto ciò risulta inconfutabilmente insostenibile.
Come indennizzo per le attività di edificazione, erano state previste, fin dall’attivazione della convenzione ad edificare, delle opere compensative che avrebbero in qualche modo alleviato il disagio procurato dalla presenza di un centro commerciale di vaste proporzioni e sei nuovi palazzi, la cui altezza e cubatura contrasta in maniera imbarazzante con la tipologia delle costruzioni preesistenti, in un’area, tra l’altro, considerata non idonea data la presenza della via Trionfale da un lato e vie strette ad uso interno, dall’altro.Le opere compensative in questione avrebbero dovuto consistere nella sistemazione a parco pubblico di un’area verde tra via Giuseppe Allievo e via Giuseppe Taverna, area nella quale sono stati ritrovati i resti dello sfortunato signore, parcheggi ad uso residenziale nelle medesime vie e ripristino della piscina comunale.Ad oggi la situazione presente sul territorio prevede un parcheggio multipiano che si trova in una situazione di assoluta fatiscenza, abitato da persone in stato di forte disagio sociale, un parcheggio a raso non armato con le necessarie infrastrutture di supporto (illuminazione, pavimentazione), un parcheggio non completato poiché lesivo dei confini di un parco naturale quindi da smantellare, un’area verde mai attrezzata, abituale ritrovo di soggetti senza fissa dimora che vivono in condizioni assolutamente precarie sia dal punto di vista igienico che sociale.Tutto ciò sta determinando una forte insofferenza da parte degli abitanti della zona che si vedono abbandonati nelle loro legittime rivendicazioni per un ambiente salubre e protetto , anche se nel tempo , qualcuno degli amministratori locali , ha cercato di favorire, colloquiando intensamente con il Comitato di quartiere, la realizzazione degli impegni assunti dalla società costruttrice, scontrandosi anche con l’ostinata determinazione dell’ente Roma Natura che , ha frapposto a quest’opera pubblica , una serie di paletti spesso assurdi , che hanno offerto alla stessa sponda e scusanti per non ottemperare hai propri doveri.
Il segretario del Comitato di quartiere via Allievo, via Taverna, via Mannucci
Luca Catan