Associazione Nazionale per la Tutela
del Patrimonio Storico, Artistico e Naturale
Sezione di Roma
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COMUNICATO STAMPA
Roma, 19.09.07
QUANTO DI VERO VI E’ NEGLI ANNUNCI DEL COMUNE ?
DOVE SONO GLI 87.700 ETTARI DI TERRITORIO DOVE NON SI POTRA’ PIU’ COSTRUIRE PER MERITO DEL NUOVO PIANO REGOLATORE ?
ITALIA NOSTRA CHIEDE ALL’ASSESSORE MORASSUT DI RENDERE PUBBLICA LA MAPPA DI QUESTE AREE PER PERMETTERE A TUTTI DI CONOSCERNE LA LOCALIZZAZIONE.
L’annuncio fatto in questi giorni dell’effetto salvifico che produrrebbe il nuovo Piano Regolatore che tra
pochi mesi sarà definitivamente varato non è convincente. Infatti il Comune non può essere credibile :
- dopo che si sono compromesse per sempre aree agricole e verdi con decine di Accordi di Programma spesso in variante allo stesso nuovo Piano appena votato;
- dopo che la Giunta ha preteso e ottenuto, prima delle vacanze, dalla Regione Lazio di levare o diminuire le tutele paesistiche di Roma nelle aree di pregio dove i costruttori vogliono costruire;
- dopo che si è assistito alle demolizioni di antichi casali e di edifici che la cosiddetta “Carta della Qualità” del nuovo Piano doveva tutelare;
- dopo che anche la tanto vantata “rete ecologica” viene erosa e frammentata senza alcun controllo dai progetti in attuazione;
- dopo che nessuna forma reale d’informazione e partecipazione si è voluta realizzare nonostante
il voto unanime in Consiglio del “ Regolamento della Partecipazione” e della “Casa della Città” che dovevano essere gli strumenti aperti a tutti per portare Roma al livello delle altre città europee.
Se veramente ancora esiste il 70 per cento di territorio ( 87.700 ettari ) salvato per sempre dal cemento ITALIA NOSTRA chiede all’Assessore all’Urbanistica Morassut di rendere pubblica e fornire a tutti una copia di questa straordinaria mappa che renderebbero Roma unica al mondo.
Saranno finalmente contenti tutti quei Comitati di cittadini della periferia che denunciano la continua scomparsa di aree verdi ( sia pubbliche che private ) e agricole.
ITALIA NOSTRA, comunque riprenderà in questi mesi di “concertazione” tra Comune, Regione e Provincia l’azione che aveva svolto durante la discussione sul nuovo piano chiedendo che perlomeno siano ripristinate le valide norme tecniche del “ Piano delle Certezze” che garantivano la tutela del sistema del verde pubblico e privato collegato alle ultime aree agricole rimaste e impedivano di demolire i casali e gli edifici di archeologia industriale censiti, tra l’altro, da quella Sovrintendenza comunale che oggi non fa nulla per impedirne la demolizione. Sono già stati distrutti ( solo quelli a nostra conoscenza) :
- il Casale di Garibaldi alla “Maggiolina” ( Municipio IV )
- il Casale Baffoni adiacente al Forte Ardeatino ( Municipio XI )
- si vuole demolire l’ex pastificio Costa (Municipio XVI )
- si voleva demolire l’edificio della Scuola Ebraica (Municipio I ) forse salvato da una petizione
di famosi architetti. Per informazioni : 338.1137155