SUL CORRIERE DELLA SERA CRONACA DI ROMA 21 GIUGNO
2006Cara Maria Latella,
nel quartiere dove abito, finita la scuola, molti
bambini dai 6 ai 12 anni stanno frequentando il cosiddetto Grest parrocchiale.
Grest sta per gruppo ricreativo estivo. Il dato impressionante è che, in una
delle parrocchie del quartiere, frequentano il Grest circa trecento bambini
dalle 8.30 alle 16.30.
Per un verso, questo dato è indicatore di una
buona organizzazione del personale religioso, per l'altro verso, una così alta
affluenza di bambini potrebbe voler dire anche che nella zona di Roma
nord-ovest il Comune e il Municipio 19 non hanno saputo, o non hanno voluto,
organizzare alternative "laiche" altrettanto valide.
Pur riconoscendo la vitale importanza del ruolo
delle parrocchie, io credo che in una società multietnica debbano esserci
possibilità diverse di scelta per i genitori anche per evitare che l'eccessivo
concentramento di bambini in un'unica struttura possa comportare fattori di
rischio per la loro sicurezza.
Domenico Ciardulli
LA RISPOSTA DI LATELLA E LA REPLICA
Io invece credo che, societa multietnica o meno, dovremmo
evitare l'eccesso del politically correct. Generazioni di italiani sono
cresciuti a pomeriggio all oratorio il che non ha impedito loro di "buttarsi a
sinistra" da adulti, o diventare feroci mangiapreti. Non si preoccupi, signor
ciardulli, laddove mancano le strutture comunali non e' la fine del mondo se i
ragazzini giocano a pallone all'oratorio. MLATELLA@RCS.IT
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Infatti, io non mi preoccupo in quanto mio figlio ci sta
andando. Il significato della lettera non è quello che lei attribuisce.. i
bambini hanno diritto ad avere più strutture, poi ognuno sceglie dove andare.
Cari Saluti