Segnaletica di pericolo con il nastro biancorosso apposto sulla maggior parte delle panchine dei “Giardinetti” di via Tarsia.
Un piccolo polmone verde che qualche anno fa era un gioiello del quartiere. Logisticamente è immerso in un contesto abitativo densamente popolato, nel percorso verso le scuole medie e materne. Meta quotidiana di bambini con genitori, adolescenti, persone anziane e diversamente abili.
Il seguente video descrive e documenta lo stato attuale. Vuole essere uno stimolo e riflessione propositiva per suscitare attenzione dell’amministrazione locale perchè il giardino di via Tarsia rimanga pubblico, aperto e regolarmente manutenuto dal servizio giardini senza dover ricorrere al volontarismo sporadico o all’affidamento a giostrai e/o commercianti.
Il parco pubblico di via Tarsia, oltre ad essere un giardino, è una piccola piazza, in un quartiere carente di luoghi di aggregazione idonei e accessibili. Il giardino di via Tarsia è pertanto un formidabile tranquillo punto di ritrovo di tanti adolescenti così come potrebbe essere fruibile per qualche coppia con bambini che volesse uscire dopo cena.
E’ un luogo sicuro e illuminato. Costringere i ragazzi ad andare ad infrattarsi in altri luoghi bui del quartiere di Ottavia, come unici posti dove hanno la possibilità di stare la sera, è un’indecenza che presenta rischi e fratture sociali.
Un rinnovo degli arredi, una manutenzione puntuale darebbe un primo chiaro segnale di innovazione e di apertura ai cittadini, giovani e meno giovani del quartiere, con i quali si deve aprire un dialogo che li responsabilizzi sull’uso dei beni comuni. A nostro avviso, non occorre alzare barriere fisiche e mentali con i ragazzi e ragazze che frequentano come fossero disturbatori di natura, sempre e comunque.
L’estate si avvicina e non sarebbe male per il futuro prossimo pensare anche alla realizzazione in quell’area di serate culturali, in collaborazione con municipio, parrocchie e comitati.
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